Gianni Versace ha rivoluzionato la moda. In tanti hanno provato ad imitarlo senza successo. Il suo era uno stile inconfondibile che ha cambiato il senso dello stile e del glamour. È riuscito ad introdurre la moda nel sistema solare delle celebrità e i vestiti al centro della cultura popolare.
Era il 15 luglio del 1997 quando Gianni Versace, di rientro nella sua Casa Casuarina – villa stile déco sull’Ocean Drive, fu assassinato dal serial killer Andrew Cunanan. Quell’edificio degli anni Trenta, teatro della sua tragica scomparsa, era stato acquistato da Gianni cinque anni prima per 10 milioni di dollari e ristrutturato con altri 33 milioni. La “Versace Mansion”– che vanta vista sul mare, piscina, dieci camere da letto e un mega salone di 250 metri quadrati – è diventata poi uno dei più grandi successi di vendita registrati da Coldwell Banker Global Luxury.
Quei colpi di pistola portarono via per sempre Gianni Versace, all’età di 51 anni, dall’affetto dei suoi cari, in particolare del fratello Santo e della sorella Donatella, e dal mondo della moda che lo amava.
“La sua morte è stata un danno incalcolabile non solo per l’azienda. Per Milano, dove Gianni era il numero uno indiscusso. Per l’Italia intera che ha perso uno dei suoi geni assoluti e ha dovuto rinunciare alla nascita del primo Polo del Lusso, al quale Gianni e io stavamo lavorando prima di quel tragico 15 luglio del 1997” – questa la dichiarazione di Santo Versace in un’intervista rilasciata all’Huffington Post.
“L’imperatore dei sogni” titolò il New Yorker pochi giorni dopo la sua morte. “Gianni era davvero venerato come un imperatore” continua Santo. “Ogni angolo del mondo lo ha pianto perché lui ha rivoluzionato il modo di pensare la moda: era un artista a tutto tondo, non solo uno stilista. Ha disegnato abiti per il teatro, per l’opera, era la sua autentica passione. E poi c’era la casa”.
Santo Versace fa riferimento alla linea di arredamento Versace Home nata nel 1992, dapprima con la realizzazione di tessuti per la casa e poi con la produzione delle prime linee di porcellana nate dalla collaborazione con Rosenthal, azienda leader del settore. Dal 1994 la collezione Home si è poi arricchita di un’ampia gamma di arredi e complementi per la casa, capaci di interpretare i motivi iconici della maison, riproponendoli in chiave glamour e contemporanea.
Tornando all’abbigliamento, Gianni Varsace amava le stampe dai colori abbaglianti, i riferimenti alla Magna Grecia e le sperimentazioni tessili inedite (basti pensare alla famosa maglia metallica, ai motivi barocchi, ai long dress drappeggiati). Le sue creazioni hanno esaltato il corpo femminile senza mai cadere nella volgarità e consentito alla donna di emulare Naomi Campbell, Linda Evangelista, Cindy Crawford e le altre supermodel che calcavano le passerelle dello stilista applaudito da Madonna, Lady Diana, Elton John e Prince. Versace aveva capito prima di tutti quanto possa essere prezioso il supporto delle celebrity e, decenni prima di influencer e fashion blogger, aveva instaurato collaborazioni speciali a colpi di campagne pubblicitarie scattate da Richard Avedon, Bruce Weber e Herb Ritts.
“Sono passati vent’anni dalla morte di mio fratello Gianni. Quel giorno il mondo ha perso un genio e un artista al culmine della propria creatività, e la mia famiglia un’anima coraggiosa e piena d’amore. Gianni mi diceva sempre di essere forte e rimanere fedele a me stessa. È passato molto tempo, ma continuo a seguire il suo consiglio ogni giorno. Grazie Gianni” – ha dichiarato Donatella Versace.
Quel giorno di 20 anni fa segnò un mondo, quello della moda, che mai si era trovato davanti a una tragedia così cruenta. Versace era la vita, la vivacità creativa, la passione, il genio, la gioia, la forza della natura, la positività.
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